La coppia che diventa triste


Oggi, nella coppia, vedo sempre sempre più persone che si lasciano andare a rapporti reciprocamente simbiotici, dipendenti e soffocanti.

Anche io in passato ho impostato (e lasciato impostare) il rapporto di coppia come scambio di problemi, delusioni, tristezze. Ho lasciato che il rapporto si trasformasse da spazio sacro dei piaceri a spazio di difesa dal mondo.

Cosi’ se agli inizi si stava insieme per fare l’amore, per fare progetti, per ridere insieme, per dare all’altro ciò che dal mondo si stava imparando, dopo il rapporto diventava uno stare insieme per paura portando a casa solo tensioni, depressione.

D'altronde è molto più facile scaricare sul partner un proprio problema, anziché analizzarlo individualmente, è molto più facile assillare e chiedere compassione che accettare individualmente il dolore, metabolizzarlo, capire gli errori, prendersi la responsabilità.

Non dico che non si debba mai piangere col partner, non ci si debba confidare o chiedere conforto, ma questo deve essere un avvenimento saltuario, eccezionale, come un fatto grave, una ferita vera.
A volte poi un buon amico può essere un miglior confidente del partner in quanto appartenente al tuo stesso sesso, a volte un padre può essere un miglior insegnante, a volte tu stesso puoi essere il tuo miglior consigliere.

Il partner non è Dio, non è il soddisfacitore di tutti i bisogni, il risolutore di tutti i problemi. Dargli anche involontariamente questa carica nel quotidiano, spezza il rapporto, prende spazio al piacere, monopolizza l’attenzione, trasforma la coppia in uno di quei gruppi di psicoterapia dove le persone spesso vanno più per sfogarsi e consolarsi che per affrontare realmente i problemi.

Quando questo succede è giusto prendersi una pausa per riprendere il controllo su di se. E capire il motivo, affinchè questo non accada nuovamente.

E invece di etichettare la fine di un rapporto, di trovare una facile giustificazione è bene guardare dentro se stessi e trovare i propri limiti, i propri rifiuti all’amore, le proprie ferite.

Altrimenti si volterà pagina dopo pagina ed alla fine avremo finito il libro senza averlo veramente letto.

L'amore è una sorgente di energia eterna.
E questa sgorga in più punti dal terreno.

Sgorga nella terra dove il padre sta col figlio.
Sgorga nella terra della fratellanza.
Sgorga nella terra dove uomo e donna si incontrano.

La si può non vedere, ignorare, ma lei sgorgherà sempre.