L'Anima di un Uomo che si è Risvegliato


...pensieri si accavallano nella mia mente e scorrono giu nella foga della corrente, dove ogni goccia è un simbolo e mi risulta quasi impossibile nella rapidità dei flutti decifrarli tutti, ma ci provo, o provo a leggerne l'insieme.

Certo è bello sentire il fiume che scorre, finalmente ha rotto gli argini, e non è solo quello della donna, neanche quello dell'uomo, è il Fiume. Il Fiume del Tutto, della Vita, che riprende a scorrere nel corpo, dalla testa ai piedi, di uomo in uomo, donna in donna, di animale in animale, e con le sue acque ci purifica, ci vuota di cio' in cui abbiamo sbagliato e lascia che le verità cristalline risplendano e mostrino il nostro vero spessore. Il fiume che scorre e il tempo che passa ci dicono chi siamo.

Ho deciso di lasciare libera l'anima della donna, di quella che mi passa accanto ogni giorno, e di quella che ho dentro, da sempre. L'ho lasciata andare in un gesto d'Amore, e di rischio per non vederla forse mai più.

E Amore mi ha baciato liberando anche la mia di Anima che per incatenare l'Altra si era incatenata anch'essa, assieme, in un pozzo profondo e scuro, cieco. Libero da catene posso riemergere e guardare a ciò che sono veramente, nel mio piccolo e nel mondo, i miei desideri veri e profondi, la mia parte piccola e quella grande connessa al tutto.

Questo è il sentimento che mi accompagna, ora. Cosi' ho deciso di non vergognarmi più di quello che sono, e quello che penso, e di lasciarlo uscire. E nel vergognoso dimenticatoio ho scorto un sogno, o meglio un lontano desiderio: l'Harem.

Parola chiave, parola tabu. Parola che oggi desta scalpore, di una cultura ritenuta arretrata, repressiva, maschilista, ma adesso con buon senso penso semplicemente lontana, nello spazio e nel tempo perchè noi la si possa aver compresa per quello che era.
Ma questo è quello che mi era stato insegnato, da donne, ma soprattutto da uomini (scienziati e religiosi) pentiti anche solo di aver pensato a simile lussuriosa eresia.

E nel buco vergognoso assieme all'Harem c'era anche andato un pezzo del mio Amore per il cosmo. E penso che io la Donna la amo, che amo la sua delicatezza, la sua pelle, i suoi occhi, il suo corpo, la sua sensibilità, la sua amorosa accoglienza e saggia tolleranza, la amo a tal punto che amarne una potrebbe essere poco. Ed in ogni caso non dipende certo dal suo numero.
E ricordo le pulsioni da bambino, ricordo i pensieri da adolescente. Pensieri d'amore, relegati nell'orrido perchè inaccettabili da questa società castratrice che nel falso nome della parità ha imposto la dittatura della dicitura "risorse umane" per entrambi i sessi, nel falso nome dell'individualismo ha imposto il totalitarismo e l'omologazione psicologica forzata.

Una lettura che facevo stamattina mi ha ricordato questo mio lontano e istintivo desiderio, più che della femmina, del femminile. Allora ho parlato liberamente (come finalmente ho imparato a fare da un po') di questo mio lontano e piacevole pensiero, con la mia Donna. Dovevo essere molto "libero e disinibito" in quel momento, perchè in un altro probabilmente mi sarei aspettato una reazione ben peggiore se non aggressivo-gelosa. Ma non ero cosi' ed in risposta ho sentito un silenzio... di accettazione, e poi che il mio è un desiderio bello e che in fondo non impedisce a Lei di esercitare ciò che più profondamente vuole: rendere felice il proprio Uomo. La mia risposta è stata che in questo Harem Immaginario Lei avrebbe avuto un posto privilegiato, preferenziale.

Non mi sono sentito in colpa (finalmente, sono libero!) per aver espresso tale desiderio ed in cambio ho ricevuto il suo di desiderio.

Allora d'un tratto tutto è crollato:
Il Mito che l'uomo che sta con molte donne lo fa necessariamente per non impergnarsi con alcuna, il mito che la donna è felice esclusivamente se è la sola compagna dell'uomo e lo monopolizza. Già bastava guardarsi intorno per vedere che questo era solo un Mito, perchè in effetti, ora che è applicato rigorosamente, per legge e consuetudine morale, non ha portato assolutamente alla felicità questa società che lo sta praticando.

Dopo questo lungo, illuminante, scambio di desideri, emozioni, sono uscito fuori, c'era un nitidissimo cielo stellato, mi sembrava scolpito, e tanto luminoso da irraggiare i campi sotto i miei piedi. Mi sentivo una cosa sola tra cielo e terra.

Ho baciato la terra, come ringraziamento per questa consapevolezza.

Tutto qui. Cos'altro dire. A volte mi stupisco di quello che penso, a tal punto da sentirmi posseduto da qualcuno al di sopra di me, che mi prende per mano e mi indica la via. Forse semplicemente è il mio cuore, che finalmente non più censurato, represso, mi parla. Mi parla di desiderio, interiore ed autentico, espresso senza vergogna, e questo (chi l'avrebbe detto) trova riscontro, ricambio e passione.

C'è tanto da scoprire se ancora rimango, ogni volta, stupito.

Non so che dire, se avessi potere di cambiare il mondo cancellerei la televisione, vieterei i poster pubblicitari per la città fitti come alberi per la giungla, le pubblicità sui giornali, quelle invadenti sulla radio, i 5 secondi subliminali durante le partite, ma in generale tutto cio' che vuole dirci strumentalmente cosa dobbiamo fare, come uomini e come donne.

E vorrei dire a tutti di scegliersi la vita da soli, di scegliere con serietà, amore e passione cosa vogliamo fare ogni giorno della vita che ci è concesso vivere.

Montiamo su un pino se l'odore della sua resina ed il solletico degli aghi ci ricorda i pensieri di quando eravamo bambini. Oppure leggiamo un libro sull' Harem, se questo è un desiderio di esplorazione che abbiamo dentro. Facciamo un viaggio. Parliamo ad un amico. Piangiamo. Prendiamo la mano, di chi ce la pone con sguardo di fiducia, e ringraziamo sempre per un gesto spontaneo d'amore che riceviamo.
E soprattutto doniamoci al mondo, ma non per ciò che il mondo si aspetta, diamo agli altri l'inaspettato, l'originale, ciò che in modo migliore rappresenta la nostra sana diversità di individui (che il mondo scettico e omologante chiama stranezza, a-normalità).
Coltiviamo l'amore e la libertà che ci è data di vivere con la stessa intensità e passione che i nostri avi hanno usato per conquistarla e donarcela.

A volte vorrei poter stringere le mani agli altri per passare la mia consapevolezza, per condividere la bellezza dei pensieri e delle intuizioni che mi/ci passano per la testa. E quando ci riesco, come oggi, sento l'energia che scorre più forte, non tanto perchè mi sento felice, ma perchè mi sento una parte di un qualcosa di più grande, di complesso, di virtuoso, qualcosa che riguarda Amore e Vita. Un posto che forse si puo' solo intuire col cuore, seguire con l'istinto e la forza della fede.

E quando mi sento cosi' penso al tempo speso per combattere i mostri che non esistono. A quanto troppo spesso si passa il confine tra odio sano e inutile recriminazione/vittimismo e tutto questo tempo in più ingrandisce quei mostri, che se li guardassimo con occhio fermo e coraggioso, vedremmo che si stanno mangiando tra loro, ed i loro pezzi marci, ricchi di sangue e di esperienza dell'errore vanno a terra ad arricchire l'humus per una rinascita più forte e vigorosa della Vita.

I mostri, la guerra, il femminismo, il maschilismo, tutto fa parte del ciclo e tutto serve alla Vita per evolversi, migliorarsi, rafforzarsi. Percio' anche per questo motivo, non dovremmo disperare, ma tenere duro perchè anche la pioggia più insistente prima o poi cessa.

Chissà dove ci porterà questa ricerca, dove ci porterà la Vita, quali grandi dolori ancora ci faranno crescere, quali grandi bellezze ancora ci troveremo ad ammirare e toccare. Tra poco avrò trent'anni, ma mi sembra passato un millennio, buio e difficile, preannunciatore di un'Era più solare e bella.

Un abbraccio ed un ringraziamento particolare a tutti gli amici, i compagni selvatici, davvero tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto nel ritrovare la strada, il fiuto, l'Amore per me stesso, per l'uomo, per la donna e per tutte le cose. Questo sentiero percorso insieme rimarrà nelle mie viscere anche quando saro' lontano, altrove, anche quando le fronde saranno ricresciute a coprirlo, sotto, rimarranno le impronte, e i piccoli segni, del mio e del vostro passaggio.

Con grande affetto, a tutti gli uomini che stanno ritrovando se stessi.


Mary Falco disse...: " Nel corso del 1700 e 1800 l'Europa colonialista conquistò lentamente tutti i territori un tempo turchi, narrando l'impresa con dovizia di dettagli e ricordi di viaggio: basta pensare a Lady Mary Wortley Montagu o Flaubert, per citare solo i più famosi cantori dell'harem e della danza del ventre, che narrarono all'Europa attonita la condizione della famiglia mediorientale, rafforzando l'errata concezione che l'Occidente avesse riconosciuto alla donna una parità che l'Oriente le negava.
In realtà ancora una volta si confrontava il destino d'una famosa viaggiatrice colta, con la marea di fanciulle povere da lei incontrate. Siamo proprio sicuri che le contadine inglesi contemporanee se la cavassero tanto meglio? In realtà la segregazione femminile non ha nulla a che fare con la religione... è un triste retaggio dell'indigenza e della guerra e tutte le volte che si fa una crociata per liberare qualcuno si produce in realtà una nuova massa di profughi! C'è una guerra in atto che lo sta mostrando! "


Melanie disse...: " C'è stato un periodo in cui si è pensato che uomini e donne erano uguali, in realtà oggi si sta cominciando a capire che non è così, sono molto diversi, anzi, uomini e donne sono proprio due -specie- diverse, l'uomo la cui tempesta ormonale lo porta ad amare tutte le donne, che ha desiderio di sentirsi in un harem, anche se poi non necessariamente deve andare a letto con più donne, ma deve sentire la possibilità di farlo, la donna da parte sua non ha questa necessità, con un uomo che la ama si sente a posto. La donna però se non vuole che il suo uomo scappi con le belle del suo harem deve saperselo tenere, deve saper nutrire il suo desiderio visivo, magari attraverso capi intimi, abiti seducenti, ed il desiderio fisico attraverso la fantasia e la stimolazione, ecc... "