Abbbella figaaa!


Rileggendo "Esssere Uomini" di R.Bly mi soffermo a quando dice:

"io credo piuttosto che un uomo che per strada si lascia scappare commenti volgari su una donna sia un uomo doppiamente insicuro, in quanto inconsapevole del proprio senso di vergogna"

mi ha fatto ripensare ad un periodo della mia adolescenza (16/17 ani) in cui credevo che tale uomo fosse migliore di me, più uomo appunto, da un parte forse lo era perchè io mi vergognavo a fare le avance e coltivavo amicizie col femminile mascherando il mio amore con la cordialità del cosiddetto "amico delle donne".

Poi però ho cominciato a fare le avance, a prendere l'iniziativa, rischiare il bacio (e lo schiaffo) e dichiararsi con serenità e forza, e oggi se una donna mi parla di amicizia uomo-donna io rispondo "siete troppo belle perche un uomo possa esservi solo amico" ed in modo cortese faccio capire che ambisco per natura ad altro.

Ma anche oggi che sono adulto non faccio avance di tipo gridato-volgare, comincio quindi a pensare che a sbagliare erano anche loro, tant'è che ad oggi di donne posso dire di averne avute tante, di aver ricevuto tanto, da una ho anche avuto una figlia, e dall'ultima sto ricevendo un amore che non si può descrivere (ma solo ringraziare) e penso a costoro che invece continuano ad inveire "abbbella figaaa, vieni qua che ti scofano come si deve!" ma che nella loro vita ne hanno avuta una o due e quella a cui sono accanto adesso neanche la guardano, eppure è bella, ma loro sono troppo impegnati ad inveire sulle altre.

Quante volte da adolescente in macchina con questi disgraziati provavo ad esprimermi tipo "ma io non sono così" e mi beccavo di frocio oppure silenzi di imbarazzo, (eppure non ho mai pensato neanche lontanamente di essere frocio) mio padre in quegli anni non c'era a spiegarmi che la virilità era proprio quella di esprimere a voce alta i propri sentimenti, la propria sensibilità, ed il coraggio quello di rendersi nudi ed offrire il fianco.

Credo che quello di oggi debba essere un uomo "nuovo" rispetto all'uomo-provider che ha riempito i nostri ricordi d'infanzia ed al quale ogni volta che ci accostiamo falliamo. E quest'uomo nuovo ha molte più potenzialità, associa i valori tipici mascolini (virilità e coraggio) alla sensibilità dell'animo femminile. E' un uomo che finalmente si riavvicina alla natura delle cose, alla figura dell'uomo completo, autonomo ma capace di amare, indipendente ma capace di accogliere una famiglia. Quest'uomo "nuovo" è colui che non si ispira all'industriale ma al nobile, colui che non si ispira al democratico ma al re, un re che trascende interesse ed odio ma sa governare le terre di cui è responsabile per il bene e l'amore di tutti coloro che vi abitano: perciò "abbbella figaaa vieni qua che ti scofano" si trasforma in "femmina, luce dei miei occhi, io sono qui ora, forte ed eretto di fronte a te, se vorrai farmi dono della tua devozione e della tua verginità, io le accoglierò come una madre, le proteggerò come un padre e le amerò come un uomo".