I genitori sono due (anche da separati)


Quello che mi preme sottolineare è che tutti dobbiamo capire e comunicare non tanto che i padri sono migliori, o che lo siano le madri. Ma dobbiamo trasferire il pensiero, la convinzione, che ognuno di noi senz'altro ha, che la bi-genitorialità è cosa giusta per tutti.

Per la paternità, per la maternità, e per i figli. Per una famiglia sana ed equilibrata dove nessun genitore sia escluso, ma sia accettato in quanto uomo e in quanto donna. Dove i figli possano ricevere i diversi e altrettanto validi insegnamenti che il padre e la madre sapranno dare.

Il mio auspicio è per una "Legge dello Stato" e per una "Cultura e Moralità Comune" che esprima sempre la fiducia indistina verso entrambi i genitori a fare un egregio lavoro, senza per forza eliminarne uno, come negli ultimi decenni del 1900 è successo.

Una famiglia che tutti ci auspichiamo come punto di partenza per riequilibrare la società e riportare in circolo certi valori di amore e rispetto.

E smettiamola di stra-parlare dei figli! Di metterli sempre al centro dei nostri problemi personali, di portarli in tribunale, di usarli per accaparrarsi sostegno, soldi, voti, di usarli per stimolare buonismo e senso di colpa.

In realtà se non si scopre le proprie capacità e passioni genitoriali, per i figli sarà comunque un bel guaio, percui in tutto quello che ho scritto qui sopra è chiaro che i primi beneficiari saranno "loro", uno dei principali motivi per cui, almeno io, mi trovo al mondo.

Andrea Bocelli disse: " Sono convinto che niente è più meritevole di essere accolto della richiesta muta che i figli ci rivolgono di poter sentire sempre il nostro affetto come un'ala protettiva costante, un rifugio sicuro dove sfogare il pianto e il dolore che la vita poco alla volta fa conoscere. Nulla, quindi, è più disumano della non necessaria separazione di un bimbo da uno dei genitori quando la coppia si scinde. Non si spenderanno parole a sufficienza per condannare l'evidente egoismo degli adulti che sta dietro all'assegnazione dei figli a un genitore soltanto. Nessuno chiede a un bambino - o a chi potrebbe rappresentarlo - se è d'accordo quando i suoi genitori si dividono - benché sia parte in causa, e la più debole - forse perché non si vuole che possa mettere con chiarezza sotto i loro occhi l'abisso di dolore che gli stanno procurando, forse per poter continuare a raccontarsi che "lo fanno per lui"; che almeno si evitino i danni aggiuntivi, non necessari."