La volontà del sapere (Storia della sessualità 1)


DI MICHEL FOUCAULT

Non è di immediata lettura è un libro sicuramente colmo riflessioni profonde, inconsuete, osservazioni da un punto di vista diverso.
Foucault sostiene che oggi, in occidente, stiamo ancora subendo le conseguenze della "secolare censura del sesso e della sessualità". Termini questi due dai significati profondamente diversi.

Fino al XIX secolo la sessualità era per lo più considerata strumento di riproduzione.
Mentre il sesso, in tute le sue forme non strettamente legate alla riproduzione, era considerato tabù, imperfezione, caos distruttivo, patologia e malattia.
Oggi, fa notare Foucault, siamo all'esatto opposto.
Il sesso, che è in realtà per sua natura parte e sottoinsieme della sessualità, è diventato l'elemento dominante. E' nell'inconscio collettivo, ciò che comanda e che definisce le logiche di potere sulla vita individuale e sulle società di individui.

Basta accendere la TV, leggere un giornale, camminare per strada per accorgersi di questo. I più magari non riescono a discernere, nati e cresciuti sotto questa "monarchia invisibile", oramai assuefatti come sotto una droga.
In questo caso il suggerimento è di "disintossicarsi", staccarsi cioè per qualche mese da tutto il sistema mediatico (tv, giornali, riviste, radio, ecc..) e poi rientrare.
Per me (che ci ho provato) è stato incredibile poi notare e "sentire" le bordate arrivare da qualsiasi parte, dai poster di donne che praticamente si masturbano, dalla televisione che in qualsiasi fascia oraria mostra donne seminude (seminuto molto più provocante del nudo) seducenti e ammicchevoli, dai giornali che legano il sesso ai beni materiali proponendo l'acquisto di questi ultimi come punto di approdo verso il primo.
Ma ahimè si nota anche nella gente, le ragazze che sanno di questo potere e (anche a loro discapito) si dice "Se la tirano", ed i ragazzi mollaccioni, mammoni e dipendenti che vivono (e quindi anche muoiono) per il sesso. Questo è il mondo occidentale.

Quindi, come da omonimo film "Sesso e potere"... o più verosimilmente "Sesso è potere".

Questa nuova definizione e collocazione del "Sesso" non più come parte/sottoinsieme della sessualità costituita poi anche da altri rilevanti ed importanti elementi, lo fa diventare una cosa a se stante, immaginaria. Questo sesso infatti non è più cosa realistica, condivisibile, raggiungibile, umana, ma è più una "idea", un qualcosa di irraggiungibile e di desiderabile.
Da questa definizione "molto religiosa e poco umana", nasce un atteggiamento di "bisogno del sesso" rispetto ad un più sano atteggiamento di "godimento del sesso". Ma chi può godere nella carne di una cosa così irraggiungibile ed astratta?

Nella martellante pratica quotidiana divulgata dai media: "Chi potrà avere accanto a se l'Arcuri, la Marini, la Ferilli, o una letterina, dato che sono loro la rappresentazione del sesso?" Questa immagine-idea lustrata, inarrivabile, dominatrice del sesso ci pone nel "bisogno" piuttosto che nel "godimento". Perciò molti coetanei trentenni fidanzati con accanto donne femminili e belle le cui virtù non riescono minimamente ad apprezzare, sono frustrati nel desiderare queste figure bidimensionali che si muovono sullo schermo tra paiette, effetti speciali e tecnologie. Poveracci loro. Ma non sono in pochi, e forse sono i più.

Foucault ci vuole spingere a "demolire questo mito inesistente" e passare dal "sesso" (censurato nel medioevo e supervalutato nella modernità) alla "sessualità", molto più umana, raggiungibile, anzi, già presente e formata dentro noi sin dall'infanzia.

Questo è un elemento cruciale anche per "passare dal bisogno al dono", passaggio che ognuno auspica nella propria vita, ma che è così difficile da effettuare in modo completo, forse anche per questo resistente e profondo meccanismo.

Quindi dobbiamo muoverci "dal bisogno di sesso, al dono della sessualità", sessualità che ognuno di noi ha, ed ognuno diversa perché non "idea astratta e stereotipabile" ma elemento strettamente correlato alla nostra anima, la nostra vita, le nostre esperienze.

Mi è capitato di vivere la sessualità ad esempio quando sono stato innamorato. O anche oggi, la mia donna non è 1.80, non è Kim Basinger, non è una top-model, (non è insomma lo stereotipo comune) ma non ci farei a cambio con nessun'altra di questo mondo, e non è retorica, non è filosofeggiare, è il mio stomaco, il mio fallo, la mia anima e il cuore, tutti quanti insieme vogliono dare a lei e ricevere da lei ed hanno compreso che non se ne faranno niente di qualche manichino più o meno incipriato/truccato su qualche rivista o sulla TV.

Perciò ecco qui la rivelazione che aspettavamo:
"sesso = potere" è una grande balla.
Frustrazione, ereditata da decine di generazioni complessate e censuratrici, che oggi abili comunicatori-marketer-commercianti hanno saputo veicolare attraverso media-tv-mercato per farci comprare oggetti e farci credere che sia un punto di arrivo.

Il sesso è semplicemente una parte della sessualità, quest'ultima il vero elemento potere, potere individuale, perché ce l'abbiamo dentro, ognuno di noi, quindi siamo già potenti, possiamo amare, dare e ricevere. Non ci serve altro.

Foucault conclude, nel suo libro, con una ironia del sesso: " Ci fa credere che ne va della nostra liberazione. "