L'uomo del dono e Cristo


Che l'uomo del dono (l'uomo che dona se stesso agli altri) nella storia sia vissuto mediamente di meno non è una novità. Non è una novità inotre che il furbo spesso l'abbia fatta franca.
Però l'uomo del dono è anche colui che vive in eterno, negli altri, nell'inconscio e nelle persone che attraverso le epoche hanno fatto le cose migliori per l'umanità. Si pensì a Barabba e a Gesu, quest'ultimo è morto prima, vero, ma in realtà chi avremmo voluto essere? colui che in pochi anni di vita ha cambiato in bene le sorti del mondo intero e che ancora oggi nutre i cuori di speranza e bellezza... oppure Barabba che a parte il fatto che nessuno se lo ricorda, non si sa niente di lui, se non proprio grazie al fatto che ''per un attimo'' è stato ad un metro di distanza dall'Uomo, il Cristo.

Da buoni ingenui a buoni furbi

In realtà l'uomo del dono... non è necessariamente ingenuo! Non da lasciare che i malvagi-furbi la passino liscia. Proprio per la sua esperienza di vita egli sa riconoscere chi merita e chi no, sa anche non fidarsi quando serve, ha il fiuto e l'istinto selvatico di sentire il pericolo.

Gesu' si è fatto fregare ''volutamente'' da Giuda, non per ingenutà. E non credo neanche che voglia che noi facciamo lo stesso. Il suo esempio sacrificale è servito proprio per ''mettere in chiara luce il male'', ha lasciato che le persone malvagie avessero la meglio sulla sua vita proprio per scoprirle, per mostrarcele, ''per mostrare il maligno in azione in modo che ognuno di noi lo possa riconoscere ed evitarlo''. Infatti si dice ''è morto per tutti noi''.
E' stato come un padre che mostra al figlio la pericolosità di un cespuglio di rovi stringendone un ramo e ferendosi con gli stessi una mano. Inoltre un padre sa anche punire, proprio perchè serve a chi ha sbagliato, anche se non lo farebbe perchè in cuore il suo nemico l'ha già perdonato.

Percui se certi uomini del dono sono morti presto (ma sono eternamente vivi nell'inconscio umano) lo hanno fatto perchè nuove generazioni di uomini possano donare e regnare con maggior consapevolezza di quello che è il bene e il male.